Dialogo di una prostituta con un suo cliente 

di Dacia Maraini

con Simona Cavallari

regia di Guglielmo Ferro

Manila lavora come prostituta, per mantenere se stessa e il suo bambino, partorito da pochi mesi. In una stanza, spoglia ed essenziale, riceve uno dei suoi tanti clienti, studente di Economia, venticiquenne di buona famiglia. La volgarità della ragazza, provata da una vita fatta di umiliazioni e privazioni, cerca in ogni modo possibile, di sottomettere, se non altro verbalmente, il giovane cliente. Dall’altra parte, ci sono i modi gentili di lui, pacato al punto che alla fine, sembra quasi “provare” sentimenti sinceri nei confronti di Manila… Un testo forte, profondo, coinvolgente, che testimonia l’amore dell’autrice per il teatro, ma anche l’attenzione particolare nei confronti dell’universo femminile, che l’autrice scandaglia in tutta la sua complessità, rivelandone il lato più profondo, più oscuro. Ne emerge una figura femminile in cui ogni piccola conquista, che in fondo è solo “una mera consolazione”, è ottenuta a caro prezzo: Manila, messa in scena da una superlativa Simona Cavallari, convinta di essere libera, ma in realtà è costretta a svendere il proprio corpo per poter sopravvivere.